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Un pò di storia
Il gioco del calcio, così come la corrispondente versione da tavolo, è nato in Inghilterra verso la fine del XVIII secolo e, sin dagli inizi, ha visto crescere in modo inarrestabile, il numero dei suoi estimatori. La leggenda narra che la prima rudimentale forma di calcio da tavolo, sia nata per opera dei marinai inglesi, i quali non potevano praticare il football per mancanza di spazio bordo delle navi. Con del piombo, quindi, si fabbricarono delle primitive sagome di giocatori in miniatura, che utilizzavano per calciare una palla grande quanto una di quelle impiegate per il ping-pong. Questa è, probabilmente, la vera origine del calcio da tavolo e, con altrettanta probabilità, da qui trasse l'ispirazione W.L. Keelings per creare il gioco del calcio in miniatura. Esistevano già due versioni (siamo intorno agli anni 20 nell'Inghilterra della crisi economica) di gioco del calcio, il "Blow Football" e lo "Shoot", ma erano un poco prive di realismo.
IL NEWFOOTY . Dopo avere studiato a lungo il modo per riprodurre il più fedelmente possibile le azioni di gioco, W.L. Keelings creò il suo gioco del calcio da tavolo, tagliando dei piccoli piedistalli di gomma per le basi dei calciatori e delle sagome in cartone rigido. Dopo vari tentativi riuscì a trovare le dimensioni più adatte e provvide a realizzare le porte in metallo e la pallina in sughero. Il campo fu fatto con le linee in gesso su una coperta e, subito dopo, iniziò la stesura delle regole di gioco, con l'introduzione del noto "colpo di dito" per il movimento dei giocatori. L'ultima soluzione in termine di tempo fu la realizzazione dell'asta per azionare il portiere. Il successo di questa prima edizione del gioco fu strepitoso, così, il suo autore decise di commercializzarlo non prima di averne ottenuto il brevetto il 25 maggio del 1929 con il nome di Newfooty. La prima versione commerciale venne messa assieme con le basi realizzate a Londra da ACME Seals, le miniature a Bristol da Robinson e con i palloni di gioco importati dalla Germania. W.L. Keelings si occupò personalmente della realizzazione delle porte in metallo trattato antiruggine nella versione lusso ed in foggia normale per le scatole economiche. Un rettangolo di gioco con le linee di gesso ed il cerchio di centro campo grande come un disco da 78 giri, completano la confezione, che è consegnata esclusivamente per posta (questa modalità di vendita è durata sino agli anni 50). Nel 1933, la crescita degli affari lo fece trasferire in una casa più grande al numero 38 di Barlow's Lane, nel distretto di Fazakerly a Liverpool, dove poté incrementare la produzione per soddisfare le richieste degli appassionati. Il numero di questi, infatti, era cresciuto a dismisura, nonostante l'unica forma di pubblicità del gioco fosse il "passa parola". Tutto questo durò sino al 1939, anno in cui scoppiò la II Guerra Mondiale, che interruppe lo sviluppo e la produzione del gioco sino al 1947.
DOPO LA GUERRA . Dopo il termine del conflitto, il problema da affrontare fu la scarsa reperibilità di materia prima, che impose una nuova progettazione del gioco, principalmente per il tipo di componenti, con il fine di mantenere ancora abbordabile il prezzo di vendita. La produzione fu affidata ad Austin de Speke per le figurine ed i contenitori, i palloni di gioco, ora disponibili in due misure, furono prodotte in Francia, mentre i campi di gioco a Liverpool ed a Manchester. In questo periodo fu creata l'area di tiro, così come la conosciamo ai giorni nostri. La tecnica dei materiali comincia a svilupparsi e nel 1948 le figurine subiscono una prima radicale trasformazione. Il piedistallo, in origine interamente rosso o blu (come nelle nuove attualissime confezioni Club) venne dotato del dischetto di colore diverso superficiale e caratterizzato dall'essere cavo. Ciò comporta una minore stabilità della miniatura, che viene resa nuovamente stabile con la introduzione della famosa rondella in metallo stabilizzatrice, introdotta a partire dal 1952. Intanto, nel 1949 inizia l'introduzione della plastica per le miniature dei calciatori e per le porte di gioco, entrambe prodotte dalla U.K. Plastics di Londra.
NASCE IL SUBBUTEO. Tra il 1945 ed il 1947, Peter Adolph un ornitologo appassionato del calcio da tavolo, decise di aumentare il realismo non soltanto del gioco in senso dinamico del termine, ma anche dei materiali, introducendo la realizzazione delle figurine in tridimensionale. Il risultato delle prime produzioni fu straordinario ed il nuovo progettista decise di brevettare il suo calcio da tavolo con il nome di Hobby, termine inglese con il quale si identifica il falco lodolaio. Il nome non fu accettato e, così, Peter Adolph decise di usare solo
una parte del nome scientifico del rapace, che in latino è noto come Falco Subbuteo. Una volta ottenuto il brevetto, fondò la società Subbuteo Sports Game con il quale iniziò la produzione del suo gioco, che era piuttosto simile al Newfooty. Nel frattempo, W. L. Keelings trovò un accordo con i proprietari del laboratorio fotografico presso il quale lavorava, per avviare una produzione industriale gioco. In poco tempo gli affari si svilupparono notevolmente e la prima forma di distribuzione per posta, fu sostituita da quella più tradizionale fatta attraverso i negozi. Nel frattempo, la febbre per queste due versioni del gioco del calcio da tavolo crebbe e numerose formazioni inglesi di calcio le utilizzarono per studiare le tattiche di gioco, al posto delle vecchie lavagne. Il calcio da tavolo continuò a fare proseliti anche grazie alla promozione fatta da noti calciatori, come Sir Stanley Matthews e Nat Lofthouse. Nel 1965 la Compagnia Newfooty acquista una fabbrica nella zona industriale di Kirkdale, ma solo poco tempo dopo W. L. Keelings decise di ritirarsi dagli affari vendendo la sua attività alla Subbuteo Sports Game, contesa in seguito dalle superpotenze della produzione di gioacattoli. Nei tempi di Massimo splendore, venivano prodotto e vendute nella sola Inghilterra 5 milioni di squadre l’anno. Il gioco ha conosciuto una crisi profonda nell’ultimo decennio, anche a causa della concorrenza dei giochi elettronici. Ma paradossalmente proprio il computer che rischiava di “uccidere” il Subbuteo, ora ne sta decretando la rinascita, visto che decine e decine di giocatori si sono ritrovati e rimessi in contatto grazie alla rete.
La sua produzione ha inizio sul finire degli anni ’60 creata da Charles Stadden, designer di fiducia della Subbuteo Ltd. e per tutti gli anni ’70 domina incontrastata la scena, prodotta in 322 reference, più le numerose varianti. La figura viene assemblata alla base con la classica barretta, il montaggio da parte delle maestranze, spesso casalinghe che abitano nei dintorni della fabbrica di Tunbridge Wells nel Kent, non è dei migliori, ma il risultato è sempre lo stesso: un fascino che ancora oggi fa impazzire centinai di collezionisti in tutto il mondo, che si contendono, nelle varie aste su internet e a prezzi folli, le squadre più rare. Comprare una squadra non significa possederne una sola. Infatti la stessa maglia, ad esempio, può essere associata a più squadre, anche di nazioni diverse. Il catalogo fa sognare migliaia di ragazzi: entrare in un negozio di giocattoli vuol dire imbattersi in un muro verde che non da scampo. Nasce con questo tipo di player la leggenda delle basi cosiddette “dux”, un particolare tipo di base leggermente più larga delle originali, generalmente di color bianco. Se ne trovano uno, due a volte tre per singola squadra e molti giocatori del tempo smontavano queste introvabili basi a volte da cinque o sei squadre diverse, per avere un team completo di queste rarità. Questo modello di giocatore esce di scena all’inizio degli anni ’80, sostituito dalle nuove LightWeight, ma ancora oggi per gli agonisti è il migliore, riprodotto molte volte con imitazioni che non sfiorano neppure la sua ineguagliabile bellezza.
Nei primi anni ’80 cominciano a comparire nel catalogo, mescolate alla HeavyWeight, le LightWeight, così denominate per il peso più leggero della miniatura. Si cerca di migliorare l’estetica e di ringiovanire le precedenti, troppo anni ’70. Dapprima colorate a mano, poi stampate anche con i vari sponsor sulle magliette, hanno un range molto ampio del catalogo precedente, ma meno successo, snobbate inizialmente dagli agonisti per il peso troppo leggero, no incontrano il favore del pubblico, la posizione poco realistica e la figura sgraziata non fa certo impazzire gli esteti del gioco. Questa miniatura, però, porta con sé il futuro sviluppo di quello che sarà il Subbuteo moderno: l’attacco con il chiodino alla base è ancora oggi in uso nelle moderne figure. Molti giocatori usano proprio le LightWeight inserendole nelle moderne basi, la soluzione con il chiodino ha infatti sostituito la barretta, molto più soggetta a rotture, offrendo anche un migliore bilanciamento della figura. Ci sono comunque collezionisti che amano questo tipo di miniatura e, in alcuni casi, certe reference molto ricercate hanno valutazioni anche molto alte. Fra i collezioni VIP troviamo ad esempio Gianluigi Buffon che vanta una collezione che supera i 600 pezzi.
Scarecrow, Winged Shorts, Walkers, HeavyLight, che cosa sono? Con queste miniature incomincia l’era del tridimensionale: non più miniature di celluloide, ma in plastica e tridimensionali! Un salto di qualità notevole, la miniatura si abbassa e con essa il suo baricentro, la base non è più della dimensione di un piccolo bottone, ma si allarga. Lo Spin rimane abbastanza facile, ma l’importante modifica consente agganci da distanze anche notevoli. Ma perché quei nomi? La loro particolarità è il fatto di avere l’inner (un cerchietto sotto i piedi) attaccato alla figura e di incastrarsi nella base non più con la barretta come le Flat, ma un corpo unico all’interno della base. Gli Scarecrow, esteticamente di sicuro i meno belli, hanno una figura con braccia e gambe divaricate, vengono prodotti in poche colorazioni e abbandonati quasi subito, sostituiti dalle miniature Winged Shorts, chiamate così per i pantaloncini ad ali di gabbiano: la figura è più alta e meglio centrata, con una configurazione nettamente migliorata. Vengono prodotte in numero maggiore rispetto alle precedenti e si trovano anche squadre come il Celtic e l’Inghilterra. Le Walkers (passeggiatore) chiamate così perché hanno un piede avanzato rispetto all’altro e danno l’impressione di una persona che sta passeggiando, petto in fuori e postura imponente, sono la reincarnazione dei giocatori anni ’50 – ’60, molto apprezzati ancora oggi dai giocatori agonisti per i tornei di Subbuteo. Infine la miniatura che segnerà un’epoca, la regina delle miniature nasce come Moulded e poi verrà trasformata in figura con la barretta, detta HeavyWeight, prodotta in più di trecento reference di tutte le squadre del mondo!